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lunedì 23 luglio 2012

Gaetano Scirea

Nome: Gaetano
Cognome: Scirea
Data di Nascita e Luogo: Cernusco sul Naviglio, 25 maggio 1953 – Babsk, 3 settembre 1989
Alla Juventus dal 1974 al 1988
Presenze alla Juventus: 377 in campionato 552 in totale
Gol Alla Juventus: 24 in campionato
Ruolo: Libero
Maglia n.: 6
Capitano della Juventus dalla stagione 1983/84
Giovanili:
1970-1972 Atalanta
Squadre di club
1972-1974 Atalanta 58 (1)
1974-1988 Juventus 377 (24)
In Nazionale
1975-1986 Italia 78 (2)
Carriera da allenatore
1988-1989 Juventus Vice Allenatore


Gaetano Scirea (Cernusco sul Naviglio, 25 maggio 1953 – Babsk, 3 settembre 1989) è stato un calciatore e allenatore di calcio italiano. Giocava nel ruolo di difensore.
È stato a lungo al primo posto per numero di presenze di tutti i tempi della storia della Juventus con 552 presenze, record successivamente superato da Alessandro Del Piero.

Insieme a Franz Beckenbauer ed a Franco Baresi è considerato il miglior interprete di sempre del ruolo di libero[2][3]. Secondo Gianni Brera «Il povero Scirea era dolce e composto, di una moderazione tipica del grande artista. Non era difensore irresistibile né arcigno, era buono, ma completava il repertorio con sortite di esemplare tempestività, a volte erigendosi addirittura a match winner[4]».

Nato in una famiglia di modesta condizione sociale (il padre Stefano era operaio alla Pirelli), i primi calci al pallone li tira nel gruppo sportivo "Serenissima" di Cinisello Balsamo dove nella locale squadra di calcio a sette gioca come punta[5]. L'allora dirigente della Serenissima San Pio X, Giovanni Crimella, lo porta alle giovanili dell'Atalanta, dove viene schierato inizialmente da mediano, per essere spostato definitivamente nel ruolo di libero,[5] sotto la guida dell'allenatore Giulio Corsini. Gaetano Scirea esordì in serie A nel 1972 con il club bergamasco (24 settembre, Cagliari-Atalanta 0-0). Restò all'Atalanta anche la stagione successiva, nonostante i bergamaschi dopo la retrocessione si trovarono a disputare il campionato di Serie B

Grazie al canale privilegiato allora esistente tra Atalanta e Juventus, la società torinese, che già lo teneva sotto osservazione dall'esordio nella massima serie, lo acquistò dal presidente Bortolotti nell'estate del 1974.
La Juventus cercava un sostituto all'altezza del libero Sandro Salvadore, prossimo al ritiro, e il giovane Scirea sembrò subito adatto: inserito in una difesa di sicuro affidamento composta da Cuccureddu, Gentile, Spinosi e Francesco Morini, il ventunenne libero si ambientò subito e giocò 28 delle 30 partite della stagione 1974/75, divenendo titolare a pieno titolo e vincendo il suo primo campionato, nonché il sedicesimo per la Juventus.
Fu protagonista nel 1977 dell'accoppiata scudetto-Coppa UEFA, il primo vinto a 51 punti (record per campionato a 16 squadre e 2 punti a vittoria) dopo un testa-a-testa durato per tutto il torneo contro i rivali del Torino che finirono a un solo punto di distanza, la seconda conquista avvenne nella doppia, durissima finale di Coppa contro gli spagnoli dell'Athletic Club. Fu la prima competizione europea vinta dalla Juventus, e la prima di una lunga serie, sempre con Scirea al centro della difesa.
Nel 1982 Scirea contribuì a vincere il 20º scudetto, quello che diede il diritto alla Juventus di fregiarsi della seconda stella sulle maglie. La Coppa Italia vinta nel 1982/83 diede alla Juventus la facoltà di giocare la Coppa delle Coppe successiva, che i bianconeri vinsero contro il Porto per 2-1 nella finale di Basilea del 16 maggio 1984. Fu quella la seconda accoppiata per la Juventus e per Scirea, che vinse anche il campionato 1983/84, il sesto per lui e il ventunesimo per la società. Con il ritiro di Furino, Scirea divenne ufficialmente, da quella stagione, il capitano della Juventus. Il 1985 fu l'anno della Coppa dei Campioni, che la Juventus vinse nella tragica finale di Bruxelles allo Stadio Heysel contro gli inglesi del Liverpool, già battuti nel febbraio precedente nella Supercoppa d'Europa 1984. A fine anno la Juventus avrebbe vinto a Tokyo, contro i campioni sudamericani dell'Argentinos Juniors, anche la Coppa Intercontinentale 1985, che fu proprio Scirea a sollevare come capitano.


Scirea con la maglia della Nazionale Italiana
Gaetano Scirea si ritirò dal calcio giocato a 35 anni, alla fine della stagione 1987/88, dopo 377 partite di campionato e 552 totali con la maglia della Juventus e, soprattutto, senza aver mai avuto nemmeno una sola espulsione in tutta la sua brillante carriera. Con la maglia bianconera vinse in totale 7 campionati nazionali, 2 Coppe Italia, una Coppa dei Campioni, una Coppa delle Coppe, una Coppa UEFA, una Supercoppa Europea e una Coppa Intercontinentale, entrando così, insieme ai suoi compagni di squadra Cabrini, Brio e Tacconi - nel "club" dei calciatori italiani vincitori di tutte le competizioni calcistiche ufficiali per club[6], e contribuendo a fare della Juventus la prima squadra a vincere tutte le competizioni dell'UEFA.

In Nazionale Scirea entrò molto presto, scelto da Bernardini per trovare un degno successore a Facchetti, anch'egli nato difensore di fascia e trasformatosi in libero.
L'esordio avvenne il 30 dicembre 1975, a 22 anni, nella partita amichevole Italia-Grecia (3-2). Scirea divenne titolare fisso della Nazionale guidata da Enzo Bearzot e prese parte al Mondiale 1978 in Argentina, dove l'Italia si classificò quarta; all'Europeo 1980 in Italia, dove gli Azzurri arrivarono ancora quarti; al Mondiale 1982 in Spagna,[7] vinto in finale contro la Germania Ovest per 3-1; e infine da capitano della squadra al Mondiale 1986 in Messico, che a 33 anni segnò anche la fine della sua carriera azzurra, coincidente con l'eliminazione agli ottavi di finale contro la Francia (2-0) il 17 giugno 1986.
In Nazionale Scirea totalizzò complessivamente 78 presenze e 2 gol.

Dopo il ritiro a Scirea venne offerto l'incarico di allenatore in seconda della Juventus, come collaboratore di Dino Zoff. Scirea accettò, prendendosi l'incarico di osservatore per conto del tecnico friulano e suo ex-compagno sul campo nella Juventus e in Nazionale, anche se la Reggina lo corteggiava con una certa insistenza per offrirgli l'incarico di allenatore a tutti gli effetti e Scirea ci stava pensando seriamente, e purtroppo solo il fato sa che la scelta di quest'ultima squadra gli avrebbe salvato la vita.

Il 3 settembre 1989[8], incaricato da Dino Zoff di osservare un incontro di campionato del prossimo avversario dei bianconeri nel primo turno della Coppa UEFA 1989/90, la squadra polacca del Górnik Zabrze, Scirea si recò in Polonia. Durante il viaggio di ritorno verso Varsavia dove avrebbe dovuto prendere il volo per Torino, accompagnato da un autista locale, un'interprete e un dirigente del Górnik, la Polski Fiat 125p su cui era a bordo fu tamponata da un furgone (nei pressi del villaggio di Babsk) prendendo fuoco rapidamente anche a causa di quattro taniche di benzina trasportate nel bagagliaio, necessarie ad essere usate eventualmente come rifornimento in caso di bisogno. Dei quattro occupanti si salvò solo il dirigente della squadra polacca in quanto, essendo egli seduto sul sedile anteriore del passeggero ed il cui sportello si era aperto, poté subito uscire dal veicolo. Per Scirea, l'autista e l'interprete il rogo fu invece fatale, soprattutto considerando che, come peraltro stabilito dall'autopsia, sia pur essendo rimasti intrappolati nell'abitacolo, essi non avevano riportato alcuna conseguenza dall'impatto. Scirea fu immediatamente soccorso e trasportato presso un ospedale vicino ma, a causa delle numerose e gravissime ustioni riportate, i medici non poterono fare altro che constatare il decesso dell'ex calciatore.
Essendo l'incidente avvenuto di domenica pomeriggio, la notizia della morte di Scirea arrivò in Italia quella sera stessa durante la Domenica Sportiva condotta da Sandro Ciotti, suscitando lo sgomento degli ospiti in studio, soprattutto del suo ex compagno di squadra Tardelli che era presente in studio e che, sconvolto, abbandonò immediatamente la trasmissione dopo aver accusato anche un malore.
Sepolto nel cimitero di Morsasco, piccolo comune collinare a metà strada tra Asti e Genova, Scirea lasciò la moglie Mariella (originaria proprio di Morsasco) e il figlio Riccardo
Iniziative in memoria di Scirea Negli anni successivi vari tornei giovanili e premi fair play sarebbero stati intitolati a Scirea, a ricordo del suo stile e della sua correttezza in campo e fuori. Da notare, tra gli altri, la Coppa Gaetano Scirea - la lealtà nello sport, torneo internazionale di calcio riservato alla categoria Allievi, che nel mese di giugno di ogni anno si tiene nella città di Matera e in alcuni comuni limitrofi. Inoltre i tifosi della Juventus, a seguito del trasferimento della squadra allo Stadio delle Alpi di Torino, battezzarono in suo onore il settore sud del citato scenario Curva Scirea. Altre iniziative: A Gaetano Scirea è stato intitolato lo stadio di Andora (SV), località turistica dove era solito passare le vacanze. A Gaetano Scirea è intitolato lo stadio di Cernusco sul Naviglio (MI), suo paese natale. A Gaetano Scirea è stato intitolato lo Stadio di Sicignano degli Alburni (SA) per i meriti sportivi. Dal 1991 esiste una società sportiva di pallacanestro a lui dedicata: la A.S.D. Gaetano Scirea Basket Forlì.[10] Dal 1993, in collaborazione con il comune di Cinisello Balsamo, ogni anno viene assegnato il Premio Scirea, attribuito da una giuria di giornalisti al calciatore dalla stagione esemplare dal punto di vista del Fair Play e della sportività[11]. Nel 2005 l'ex-allenatore della Nazionale Enzo Bearzot ha proposto il ritiro della maglia 6 in omaggio alla sua carriera.[12] Il 12 maggio 2008 il Comune di Torino ha intitolato una via a Scirea nel quartiere Mirafiori Sud[13]. Prima era stata dedicata una strada nel comune di Laureana di Borrello (RC) e in quello di Cinisello Balsamo (MI), seguiti, nel 2009, dal comune di Lamezia Terme (CZ), che ha deciso di intitolare a lui la via del principale palazzetto dello sport della città. Il 28 ottobre 2011 la via che porta allo Juventus Stadium, è stata chiamata "Corso Gaetano Scirea". A Gaetano Scirea è stato intitolato Trofeo Fair-Play istituito dal Consiglio della Lega Serie A che viene attribuito alla tifoserie più corretta d'Italia. È stata annunciata, in esclusiva a Il Quotidiano della Basilicata una fiction tv intitolata «Scirea», progetto cui si è interessato come produttore e regista Claudio Bonivento, con soggetto e sceneggiatura di Gianluca Iovine, Paolo Spotti, Claudia Carlino[15]. Gianluca Iovine ha scritto un romanzo su Gaetano Scirea, intitolato «Cercando Scirea», presentato al Salone Internazionale del Libro di Torino 2010[16]. «Cercando Scirea», ripubblicato nella collana Ultra Sport da Castelvecchi Editore di Roma, è uscito su tutto il territorio nazionale il 30 novembre 2011. Il giorno 26 agosto 2011 è stato pubblicato dal gruppo Stadio il singolo «Gaetano e Giacinto», dedicato a due grandi persone del calcio, Giacinto Facchetti e appunto Gaetano Scirea. Palmarès Club Competizioni nazionali Campionato italiano: 7 Juventus: 1974-1975, 1976-1977, 1977-1978, 1980-1981, 1981-1982, 1983-1984, 1985-1986 Coppa Italia: 2 Juventus: 1978-1979, 1982-1983 Competizioni internazionali [modifica] Coppa UEFA: 1 Juventus: 1976-1977 Coppa delle Coppe: 1 Juventus: 1983-1984 Supercoppa UEFA: 1 Juventus: 1984 Coppa dei Campioni: 1 Juventus: 1984-1985 Coppa Intercontinentale: 1 Juventus: 1985 Nazionale [modifica] Campionato del mondo: 1 Spagna 1982 fonte: www.wikipedia.it

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